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Stiamo
vivendo un momento critico per il lavoro e a farne le spese sono soprattutto i
giovani: il tasso di disoccupazione giovanile registra record storici ed è in
continua crescita. E chi ha un lavoro, spesso è precario. Eppure, proprio in
momenti come questo, può succedere di ricevere email con offerte di lavoro. Ci
sembra che la fortuna abbia baciato proprio noi, ma non è così, ecco perchè!
Queste email,
nella maggior parte dei casi, sono accompagnate da una richiesta di denaro. Lo
ricorda l’Unione Nazionale Consumatori che ha ricevuto diverse segnalazioni di
persone che hanno ricevuto email con promesse di un lavoro in cambio del
pagamento dell’iscrizione ad un’ agenzia.
“In un
momento in cui il tasso di disoccupazione del nostro Paese è il più alto mai
registrato dal 2004, dovrebbe insospettire l’arrivo di un’email con
un’offerta di lavoro accompagnata da una richiesta di denaro – commenta
Massimiliano Dona, Segretario generale dell’UNC – Bisogna sempre diffidare
da chi chiede somme di denaro per iniziare un’attività in quanto potrebbe
trattarsi di una truffa che fa leva sulle difficoltà dei più giovani di
trovare un impiego in questo momento di crisi. Ma le fregature non sono
solo sul web: alle volte si celano dietro un’offerta di lavoro che promette
subito lauti guadagni o le richieste di seguire corsi di formazione a pagamento
con la promessa di un impiego alla consegna dell’attestato.
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Attenzione
dunque ad annunci generici, presentati in forma anonima – conclude Dona – è
sempre bene, poi leggere con molta attenzione il contratto e fare una piccola
ricerca sull’azienda che offre il lavoro. Non è chi cerca lavoro a dover pagare
per offrire la sua professionalità, e chi chiede denaro non è una persona
seria: meglio quindi diffidare e in caso di problemi rivolgersi oltre che alla
nostra associazione alle forze dell’ordine come Carabinieri, Polizia e Guardia
di Finanza”.
Di recente
l’UNC ha realizzato l’inchiesta “Truffe a danno di chi
cerca lavoro”, da cui
emerge che i truffatori scelgono principalmente i giovani come vittime
predilette poiché sono
desiderosi di accedere al mondo del lavoro,
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e sono più inclini a trascurare
quelli che invece rappresentano dei veri e propri campanelli di allarme.
Unione Nazionale Consumatori
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